I consigli di Luca Chiappino, ex allenatore del Genoa, partecipò allo Shalom 2011

LUCA CHIAPPINO sulla panchina del Genoa

LUCA CHIAPPINO, il tecnico degli Allievi Nazionali del Genoa che nel 2011 partecipò al 27° TROFEO SHALOM e con la Primavera del Genoa ha raggiunto i più alti traguardi a livello Nazionale e Internazionale (Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Torneo di Viareggio).

“Il Genoa? Vedere così tanti giocatori di quella squadra arrivare al calcio professionistico riempie di orgoglio”

Un anno fa, Luca Chiappino esprimeva il suo giudizio sul calcio giovanile in Italia, il quadro che emergeva purtroppo non è però roseo. I motivi? Li illustra lo stesso mister….

“Molti allenatori sono pronti a rincorrere il semplice risultato senza però badare alla crescita dei propri giocatori. Non mi riferisco esclusivamente al tipo di gioco espresso, che può essere più o meno accattivante, ma alla metodologia di lavoro. Mi spiego: è completamente inutile far sì che ogni allenamento risulti perfetto, i ragazzi hanno il diritto e il dovere di sbagliare,  solo così potranno accrescere il proprio bagaglio. Negli ultimi sei – sette anni i settori giovanili hanno assunto una direzione che non mi rende ottimista”.

In un Settore Giovanile bisogna centellinare i concetti anno dopo anno, allontanando il rischio di “ingolfare” il cervello dei ragazzi. Il processo di crescita deve essere graduale e non forzato già dalla tenera età”.

I ragazzi sono maggiormente portati rispetto agli adulti a recepire nuovi messaggi anche se ci sono tanti giocatori appartenenti alle Prime Squadre che hanno la voglia e la professionalità per migliorarsi giorno dopo giorno. Dipende molto dalla personalità del giocatore e in parte dagli stimoli che un allenatore riesce a fargli recepire.

Con il Genoa sono riuscito a centrare obiettivi di un certo livello ed è stata una soddisfazione enorme poter arricchire la bacheca del Genoa con trofei così importanti, ma ancora di più mi rallegra vedere come tantissimi di quei ragazzi abbiano raggiunto il calcio professionistico o addirittura la Nazionale, come Mattia Perin e Stephan El Shaarawy. Parlo al plurale perchè, quando si raggiungono simili traguardi, non è solo la Primavera ad esultare ma l’intero Settore Giovanile, che, anno dopo anno, ha saputo far crescere e sviluppare i propri talenti come in una splendida catena di montaggio. (da Svsport.it)

 

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